Dall'intervento di Valter Vecellio al congresso di Radicali Italiani:
"...Una riflessione la voglio spendere sulle recenti elezioni a Trieste. E' molto pedestre la mia analisi, dunque può essere facilmente smentibile, se così sarà il primo a felicitarsi sarò io.
Allora, nella città che ha avuto la più alta percentuale di NO al referendum sul divorzio, 73,1 per cento; di SI' all'abrogazione del finanziamento pubblico ai partiti, 59,3 per cento; che ha votato radicale alle amministrative, 6 per cento, che ci conosce e ci apprezza, raccogliamo un lusinghiero 5,7 per cento.
Però lo raccogliamo in condizioni tutto sommato favorevoli: tre candidati, di cui due fotocopia uno dell'altro; un non cattivo clima informativo, un sostanziale clima favorevole almeno in potenza alla proposta radicale. E allora, in questa situazione, e con uno sforzo radicale concentrato, non abbiamo saputo o potuto convincere ben il 78 per cento di elettorato che piuttosto di astenersi valeva la pena di votare per noi.
Mi chiedo se il dato triestino non ci dica che a livello nazionale, e in altre più dure e difficili condizioni, quel 5,7 per cento non sia altro che il nostro solito due-tre per cento; a prescindere dal nome o dai nomi che daremo alle liste radicali. E allora temo fortemente che la lista antiproibizionista - che forse è inevitabile - non risolverà nessuno dei nostri problemi...".