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Radicali, sfida aperta sulla segreteria

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L'europarlamentare Della Vedova pronto a prendere il posto di Capezzone. "Se l'assemblea me lo chiede". All'Ergife si discute anche di alleanze.
Pannella: "Con i Poli dialogo impossibile".

ROMA - Cercare alleanze? A destra o a sinistra? Oppure alternative a entrambe? La quattro giorni del congresso radicale, cominciato ieri, è in cerca di risposte. O ancora di più, di prospettive. Alle spalle ci sono i poco lusinghieri risultati delle ultime elezioni che li hanno esclusi dagli scranni parlamentari, all'orizzonte le europee del 2004 e la speranza di bissare l'exploit del 1999.
Il dibattito all'Hotel Ergife di Roma è aperto. E non si snoda soltanto sulle strategie da seguire per il prossimo anno. Ormai la sfida è aperta anche sul ruolo del segretario. Capezzone si presenta da uscente, così come tutto il resto della dirigenza. La nomina sarà decisa dagli iscritti (non ci sono delegati) anche attraverso internet e via sms. E sebbene la riconferma appaia pressoché scontata, l'europarlamentare Benedetto Della Vedova è pronto a farsi avanti. "Se il congresso lo riterrà utile - spiega - io sono disponibile a candidarmi alla carica di segretario". La sua convinzione è che il partito della buttarsi a pieno nell'arena politica, insomma "sporcarsi le mani".
Dal canto suo, Capezzone ha spiegato ieri ai 300 iscritti presenti in platea la linea che intende seguire. A partire dalla costituzione di "intergruppi radicali", formati da eletti in Parlamento che scelgano di iscriversi al partito, per arrivare più lontano: alla creazione di un terzo Polo e alla designazione di un candidato premier alternativo sia a Prodi che Berlusconi.
Ed è su queste linee portanti, oltre che sulla volontà di contrastare i lavori della Convenzione europea, che il partito si sta confrontando. A cominciare dagli autorevoli interventi di Emma Bonino e Marco Panella. "Non siamo noi che non ci vogliamo schierare - dice la Bonino - sono gli altri che non vogliono confrontarsi con noi". L'europarlamentare sottolinea infatti che "per schierarsi bisogna essere in due così non è possibile, non si aprono spazi di dialogo. Mi sembra che i due Poli siano terrorizzati al solo pensiero di un'eventuale contaminazione con noi".
Fortemente critico, come nel suo stile, anche Marco Pannella che risponde con forza a chi ha invitato il partito a scendere dall'Aventino. "Ma quale Aventino - grida al microfono - noi siamo sempre sui marciapiedi, siamo nelle carceri, ci siamo battuti per l'aborto e per la chiusura dei manicomi, nonostante tutto e tutti. Quante cose sono possibili oggi in termini di governo? Come fare a fare politica? Oggi è impossibile".

(31 OTTOBRE 2003; ORE 13:45; ultimo aggiornamento ore 17.15)

Data: 
Venerdì, 31 October, 2003
Autore: 
Fonte: 
IL NUOVO.IT
Stampa e regime: 
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