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Dal 30 ottobre i radicali a congresso

Testo: 

di Luca Tentellini

Giovedì 30 ottobre a Roma si apre il II congresso del movimento politico Radicali Italiani, soggetto costituente del Partito Radicale Transnazionale.
Un tour de force nel bunker dell'hotel Ergife che si concluderà domenica 2 novembre. In primo piano il "Caso Italia" , quel complesso di anomalie italiane di cui i lettori de L'opinione hanno potuto prendere coscienza e conoscenza. Lo scorso anno le segreterie di tutti i partiti ignorarono il primo congresso di questa formazione politica che non ha una rappresentanza nel parlamento nazionale e si può esprimere solo al parlamento europeo grazie alla pattuglia degli eurodeputati della Lista Bonino. Ci volle uno sciopero della fame e della sete di Marco Pannella e di centinaia di detenuti nelle patrie galere, finalizzato a sollecitare la soluzione della mancanza del plenum della Camera, per guadagnare qualche sporadica finestra su tv e giornali. Oggi il bilancio di un anno di attività dei radicali, guidati dal segretario Daniele Capezzone, è impressionante per quantità e qualità. Basti considerare che il movimento non raggiunge i tremila iscritti ed è sostenuto dall'autofinanziamento.
Un paragone con le difficoltà che incontra un governo che dispone di una soverchiante maggioranza parlamentare ci suggerisce che la forza innovativa dell'iniziativa dei radicali sembra essere inversamente proporzionale alla loro presenza istituzionale. Ciò non si può certamente dire della Casa delle Libertà ma anche della confusa galassia dei partiti del centro sinistra. Con un semplice clic del mouse di un pc ci si può recare sul sito web radicali.it. Un luogo telematico veramente aperto ed interattivo. Tutti possono, non solo prendere visione delle iniziative politiche dei radicali, ma anche partecipare all'elezione on-line di dieci membri del comitato nazionale e partecipare al forum della community, ove si può interloquire senza filtri con i dirigenti ed eurodeputati radicali tra cui il segretario Capezzone e l'eurodeputato Marco Cappato e con intellettuali e giornalisti come Angiolo Bandinelli, Mauro Suttora, Valter Vecellio.
E' un consiglio che rivolgiamo in particolare alle redazioni dei grandi giornali che, senza alzarsi dalla scrivania, potrebbero restare sorprese dalla ricchezza di notizie e di dibattito riguardo temi di grande attualità (come ad esempio il caso Telekom Serbia) sia nazionali che internazionali. Se anche il prossimo congresso di un movimento che è liberare, liberista e libertario - non solo sulla carta ma anche nella pratica concreta - sarà disertato dagli esponenti liberali, socialisti e laici di entrambi gli schieramenti politici essi commetteranno un clamoroso autogol. Tiziana Maiolo di Forza Italia ha ben rilevato, a commento della bocciatura parlamentare del "divorzio breve", come rispetto alla maturità della società civile italiana quando invece si entra in parlamento sembra di ripiombare nel Medio Evo. Farsi distrarre dalla frenesia elettorale indotta dal sistema proporzionale delle prossime elezioni europee, non cogliere un'occasione per ritrovare ciò che unisce piuttosto di ciò che divide e rinunciare al confronto, significherebbe per i laici regalare ulteriore spazi al neoguelfismo reazionario dilagante e alle nuove crociate che si preparano.

Data: 
Martedì, 28 October, 2003
Autore: 
Fonte: 
L´OPINIONE
Stampa e regime: 
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