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Indultino, nuova sfida tra Lega e centristi

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Tensione al Senato. I radicali protestano chiusi in una gabbia. Pisanu: Mambro e Fioravanti, mai pensato alla grazia

ROMA - L'indultino arriverà oggi pomeriggio in Aula al Senato. Lo ha annunciato il presidente dell'assemblea, Marcello Pera, ieri al termine di una giornata convulsa che ha visto riaprirsi lo scontro interno alla maggioranza tra Lega e Udc, a meno di 24 ore dalla soluzione del caso Castelli che aveva portato il Polo sull'orlo di una crisi di governo. Una partita che ha coinvolto anche l'opposizione e ha tirato in ballo gli stessi presidenti di Camera e Senato.
Così, mentre fuori da Palazzo Madama i radicali protestavano chiusi in una gabbia per ricordare che i detenuti aspettano un «sì o un no» definitivo prima delle vacanze all'unico provvedimento di clemenza approntato dal Parlamento in tre anni di discussioni, la temperatura interna alla maggioranza tornava a raggiungere livelli di guardia. Con la Lega che mandava un altolà al presidente della Camera Casini invitandolo a «non decidere da solo». Intanto il ministro dell'Interno, Giuseppe Pisanu, fa sfumare l'ipotesi, auspicata a destra, di una grazia per gli ex terroristi neri Francesca Mambro e Valerio Fioravanti.
LO SCONTRO - Tutto sembrava filare, in commissione Giustizia. Udc, An e Lega avevano accettato l'accordo proposto da Forza Italia: varare il testo, senza ostruzionismo, con il patto che sarebbe stato modificato in commissione deliberante, per evitare che i pedofili potessero beneficiare del provvedimento. Varato il testo però l'Udc ci ha ripensato. Si è schierata con l'Ulivo, contrario alle modifiche perché richiedono un passaggio ulteriore alla Camera e rischiano di far slittare l'indultino a settembre. Immediata la reazione della Lega, che si è detta contraria alla commissione legislativa, chiedendo a questo punto di andare in Aula. Ma stavolta pronta a dare battaglia.
LA CAMERA - Mentre al Senato si consumava la nuova puntata dello scontro interno al Polo, la Camera offriva disponibilità ad accogliere il testo emendato e ad approvarlo a spron battuto. Dichiarazioni in tal senso venivano non solo dall'opposizione («Siamo disponibili a restare anche dopo il Dpef» diceva il capogruppo ds Luciano Violante). Ma anche da Forza Italia, per bocca del presidente della commissione Giustizia, Gaetano Pecorella. Il presidente Pier Ferdinando Casini (Udc) si è tenuto in disparte. Ha annunciato solo che convocherà la conferenza dei capigruppo non appena avrà avuto «certezza sulla pronuncia del Senato». Dura la replica del capogruppo leghista Cè: «L'unica possibilità che l'indultino venga approvato prima della pausa estiva è che Casini decida da solo. Da lui c'è da aspettarsi di tutto».
PERA - L'opposizione accusa. «Ciò che sta avvenendo al Senato sull'indultino è semplicemente scandaloso - sottolinea Marco Boato -. Avevano ragione i radicali nel paventare che fino all'ultimo si sarebbe cercato di impedirne la definitiva approvazione, alle soglie della pausa estiva del Parlamento». «Aspettare venerdì - aggiunge - per l'approvazione, e farlo con ulteriore modifiche, che ne impediscano la tempestiva entrata in vigore, con un ulteriore rinvio alla Camera, è una scelta cinica e irresponsabile rispetto alla drammatica situazione carceraria».
Indignata la reazione di Pera: «L'indultino è stato corretto e trasmesso dalla Camera l'11 luglio - ha ricordato il presidente -. Assegnato immediatamente alla commissione Giustizia, è stato oggi approvato in sede referente con alcune modifiche. Domani (oggi; ndr ) sarà all'ordine del giorno come deciso dalla conferenza dei capigruppo». Stupisce e rammarica, secondo Pera «che un deputato definisca scandaloso il comportamento del Senato» che è «una istituzione nella quale si svolge liberamente l'esercizio della sovranità democratica». «Respingo - ha concluso - queste offese che hanno ben pochi precedenti».
PISANU - «Per quel che mi risulta nessun esponente del governo Berlusconi ha mai sostenuto l'ipotesi di una grazia a Mambro e Fioravanti» ha detto il ministro dell'Interno, ieri, alla Camera. E ha riaffermato «la solidarietà nei confronti delle vittime di tutte le stragi».
Virginia Piccolillo

Data: 
Giovedì, 31 July, 2003
Autore: 
Fonte: 
CORRIERE DELLA SERA
Stampa e regime: 
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