A volte si rivela difficile anche effettuare un prelievo a uno sportello bancomat
La città senza barriere architettoniche rimane in molti casi ancora un sogno, anche se alcuni passi in avanti sono stati compiuti, a seguito delle ripetute segnalazioni di associazioni e privati. A partire dall'iniziativa di sensibilizzazione pubblica promossa da un gruppo di portatori di handicap pordenonesi nel dicembre del '94, in occasione della giornata mondiale dedicata alle persone con disabilità.
Particolarmente combattivo su questo fronte è sempre stato John Fischetti, paraplegico dal '79 successivamente a un incidente stradale. «I pochi cambiamenti intervenuti nel frattempo, per l'eliminazione delle barriere, non hanno cambiato nulla, o quasi, rispetto al problema accessibilità» aveva osservato qualche tempo fa, parere che non ha cambiato.
Pordenone - ma il discorso andrebbe allargato a molti altri comuni provinciali, dove la questione relativa all'abbattimento delle barriere architettoniche è tuttora lontana dall'essere risolta - continua ad essere una città non facile per le persone con disabilità. Fischetti, componente dei consigli direttivi della sezione regionale dell'Associazione paraplegici, della Faip (Federazione delle associazioni italiane dei para-tetrapelgici) e dell'Enil Italia (movimento di liberazione delle persone con disabilità) era presente alla manfestazione di quel dicembre '94 a Pordenone. Allora scrisse: «La città è ricca di spazi negati, inaccessibili, impraticabili. E buona parte di questi spazi sono fra quelli che dovrebbero per primi essere adeguati alle norme, poichè sono gli spazi delle istituzioni, degli uffici, dello Stato». Cambiato idea in questi anni? «Nient'affatto. I punti di maggior difficoltà ci sono ancora, tutti lì. Anzi, vi sono stati dei peggioramenti». La lista è lunga e accoglie sempre le stesse realtà: dal sottopasso della stazione ferroviaria, alla sede della commissione invalidità provinciale nell'area del Bronx, agli uffici comunali dell'anagrafe, alla questura, ai carabinieri tanto per citare alcune. In pratica tutte quelle strutture che hanno scalinate d'accesso. Difficoltà ci sono anche per i bancomat. Un problema che non riguarda soltanto i portatori di handicap, ma anche gli anziani.
Gli amministratori pordenonesi nel recente passato hanno avviato una serie di lavori per l'adeguamento dell'arredo urbano: che vuol dire interventi soprattutto sui marciapiedi, dotandoli di appositi scivoli per eliminare gli ostacoli. Le associazioni insistono, osservando che si può (e deve) fare di più. Nel '94 venne chiesto al sindaco di poter contribuire ai lavori della commissione edilizia: non vi fu risposta.
L'appello è stato rinnovato all'amministrazione Bolzonello. «Siamo sempre disponibili a collaborare e a discutere, in dettaglio ogni cosa fatta e da fare - ha osservato Fischetti - dopotutto, letteralmente, ne va della nostra vita».