Si batteranno perché in Toscana sia sospesa la cooperazione con Cuba e lo faranno attraverso una petizione, manifestazioni, mozioni nei vari livelli istituzionali: sono i contenuti della campagna politica Cuba Libre, varata dai radicali fiorentini dell'associazione Tamburi di concerto con Forza Italia.
«Con la nostra campagna - spiegano i segretari cittadini dei radicali e degli azzurri Antonio Bacchi e Paolo Amato - intendiamo denunciare l'attuale sistema di cooperazione tra enti pubblici toscani e regime cubano, col primo obiettivo di far conoscere ai cittadini questa oggettiva connivenza operata grazie al denaro pubblico». Al centro del mirino, tra l'altro, c'è una gestione dei progetti di cooperazione definita «poco trasparente»: «Si conoscono i dati sugli investimenti - spiega il radicale Massimo Lensi (nella foto) - ma manca del tutto la rendicontazione». Le azioni muoveranno su doppio binario istituzionale e popolare. Una si è già concretizzata, ed è la mozione che il consigliere regionale di Fi Angelo Pollina annuncia di aver già presentato.
Verrà discussa nel prossimo consiglio, quando i promotori di Cuba Libre annunciano un sit in davanti alla sede di via Cavour. Poi la mozione, identica nei contenuti, arriverà in Palazzo Vecchio dove il consigliere di Fi Raimondo Portanova ci sta già lavorando. Il 10 maggio, invece, è fissata la giornata a tema in piazza Strozzi dove, mentre al gazebo azzurro si raccoglieranno le firme per la petizione ai vertici degli enti locali, si svolgerà su un palchetto stile Hide Park una maratona oratoria su diritti umani e rapporti tra democrazie e dittature.
Perché il sistema della cooperazione, dicono radicali e azzurri, va modificato: «E' necessario affermare il principio del ricatto democratico, condizionando l'erogazione degli aiuti a precisi riscontri nel campo dei diritti umani».
Monica Nocciolini