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Lo slogan anti-governo del sindaco Cecotti

Testo: 

di ALBERTO STATERA

Stavolta lo slogan migliore per le elezioni amministrative e regionali del 25 maggio e dell'8 giugno non è di Berlusconi, che pure alle politiche del 2001 aveva fatto faville.
Tra un vertice bellico e l'altro, il premier, da goliarda, è riuscito soltanto a presentare la belloccia Viviana Beccalossi, postfascista candidata sindaco di Brescia, con le parole un po' volgarotte: "Fagliela vedere"; e la non meno avvenente Alessandra Guerra, candidata leghista alla presidenza del Friuli Venezia Giulia, con un giochino di parole che faceva pressappoco: "L'unica Guerra che ci piace è Alessandra". Roba da baretto di periferia, quella che spesso il premier predilige.
Bossi, che nel coniare slogan godeva di una fama non meno solida di quella di Berlusconi, oltre a pubblicizzare le montate di latte materno della sua candidata, che fino a poco fa ha allattato una figlia piccola, non è riuscito a far di meglio che rispolverare lo stantio stereotipo di Roma ladrona, condito con le "vicecapitali", che fanno venire il latte alle ginocchia anche nelle osterie della Bovisa.
Degli slogan del Centrosinistra è persino inutile parlare: nelle città e nelle regioni in cui si vota sembrano coniati dal Tafazzi, quel personaggio della satira televisiva che non faceva che darsi bottigliate sui genitali.
A un mese dalle elezioni, perciò, l'unico che ci sembra meritare qualche considerazione nelle scelte semantiche del suo marketing politico si chiama Sergio Cecotti. Professore universitario di fisica, leghista della prima ora, sindaco amato di Udine, Cecotti è tutt'altro che un personaggio ordinario.
La mattina attraversa la città a lunghe falcate, perso nei suoi pensieri; i concittadini lo osservano compiaciuti e si astengono dal disturbarlo. Ma soprattutto il sindaco-fisico, allampanato e distratto come richiede la sua cifra, è autore di gialli. Libri gialli in friulano.
L'ultimo, appena dato alle stampe dall'editore Le Grame col titolo" Il President", che nella nostra ignoranza non abbiamo potuto leggere in lingua originale, a detta dell'autore narra di una catena di omicidi nella classe dirigente, per parlare però in realtà dei mali della politica, degli "inciuci", delle bassezze, dei tradimenti. Tutti i personaggi sono ispirati a persone reali. Pare che l'assassino, Denel Montclar, sia identico a Daniele Amati, fisico teorico di grande fama.
"No ai visitors" è lo slogan che, noblesse oblige, il fisico-giallista ha inventato e che, paradossalmente, è dilagato a favore del Centrosinistra in una regione a maggioranza di Centrodestra. Chi sono i " visitors", gli "alieni" di Ceccotti? Sono Bossi, Berlusconi e Fini, quei finti federalisti che, proprio mentre stava per celebrarsi l'anniversario di quel 3 aprile 1077 in cui l'imperatore Enrico IV premiò il fedele patriarca di Aquileia Sigeardo riconoscendo la patria del Friuli, vennero nella patria friulana a imporre il loro "visitor", la candidata alla presidenza della regione della Casa delle libertà Alessandra Guerra. Ergo, il professor Cecotti, senza pensarci due volte, ha abbandonato Bossi, Berlusconi e Fini. Correrà per essere rieletto sindaco di Udine insieme a Riccardo Illy, il candidato di Centrosinistra, che ne sarà appoggiato per la corsa alla presidenza della regione.
Ferruccio Saro, vecchio socialista e attualmente deputato forzista che si presenta con una sua lista contro Bossi, Berlusconi e Fini, avverte i suoi ex leader: "Ricordatevi che in politica le cose prima accadono in Friuli, poi nel resto d'Italia". I "visitors" sono avvertiti.

Data: 
Lunedì, 28 April, 2003
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Fonte: 
AFFARI E FINANZA
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