Roma- Marco Pannella, intervenendo al Comitato dei Radicali Italiani in corso a Roma, ha confermato la sua decisione di iniziare giovedì 28 Marzo uno sciopero della sete e della fame per ottenere l'elezione di due giudici costituzionali da parte del Parlamento e la ricostituzione del plenum della Camera dei Deputati.
«Non si può denunciare una situazione di illegalità inaccettabile e conviverci in eterno» ha affermato Pannella invitando il Comitato, ma anche tutti i cittadini che lo vogliono, a rivolgersi al Presidente della Repubblica e ai Presidenti delle camere, perché si ponga fine a questa situazione. «Già all'inizio della prossima settimana- afferma Pannella- si potrebbe avere una seduta comune che non si concluda se non con l'elezione dei giudici, immagino prima di Pasqua».
Marco Pannella invita il presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi «a valutare la possibilità di inviare un messaggio alle Camere» sulla mancata elezione di due giudici costituzionali, poltrone vuote da più di un anno. Un invito esplicitato durante un colloquio telefonico che il leader dei Radicali, come ha lui stesso riferito al Comitato del movimento in corso a Roma, ha avuto ieri sera con il capo dello Stato.
«Il presidente Ciampi -ha comunicato Pannella - ha manifestato il suo interessamento e ha ricordato di essere intervenuto più volte con messaggi ampiamente ripresi da stampa e tv».Pannella ha annunciato anche che probabilmente domani incontrerà il presidente del Senato Marcello Pera, con il quale ha già avuto un contatto telefonico. Già nei giorni scorsi, il presidente della Camera Pier Ferdinando Casini si era detto convinto della necessità di convocare con urgenza il Parlamento in seduta comune per l'elezione dei due giudici della Consulta.Una questione sulla quale il Comitato dei Radicali ha approvato ieri mattina all'unanimità un documento, rivolgendo «formale e pressante appello» a Ciampi «perché levi la sua voce, nei modi che la Costituzione e le sue prerogative prevedono e consentono, affinché richiami le Camere all'adempimento dei loro doveri costituzionali».