Il boss trasferito dal carcere veneto ma non si conosce la sua destinazione
BELLUNO -- La "sparizione" di Raffaele Cutolo dal carcere di Belluno viene segnalata da Maurizio Turco, presidente dei deputati radicali al Parlamento europeo, e Sergio D'Elia, Segretario dell'associazione Nessuno Tocchi Caino.
«Sabato, in visita al carcere di Belluno, e in particolare alla sezione 41 bis, visita preannunciata con una settimana di anticipo, - rilevano i due esponenti radicali - abbiamo appreso della "coincidenza" di un trasferimento di "massa" avvenuto il giorno prima. Tutti i detenuti di una sezione erano stati trasferiti. Era la sezione nella quale al pianterreno era detenuto Raffaele Cutolo da 12 anni di cui 10 in 41 bis, e ai piani superiori erano detenuti 13 collaboratori di giustizia».
«La motivazione ufficiale - osservano Turco e D'Elia - è che si è trattato di una coincidenza: dovendo iniziare i lavori di ristrutturazione programmati da tempo era necessario evacuare la sezione. Senza voler entrare nel merito delle decisioni della Direzione dell'Amministrazione Penitenziaria, tantomeno verificare se oggi inizieranno i lavori, resta il fatto che Raffaele Cutolo è sparito. La Direttrice del penitenziario bellunese, che ci ha accompagnato nella visita alla sezione disabitata, non ci ha potuto indicare dove è stato trasferito. Rivolgiamo quindi un appello, rivolto soprattutto a chi vive nel circuito penitenziario: chi l'ha visto? Lo vogliamo incontrare per verificare le sue condizioni di detenzione».
«Venerdì 7 - proseguono i rappresentanti radicali - avevamo visitato il carcere di Gorizia e la sezione 41 bis del carcere di Tolmezzo. A Gorizia dopo 15 anni è stata completata la ristrutturazione di uno dei tre piani. Negli altri piani ci sono celle la cui capienza massima prevista è di quattro persone in cui vivono da sette a otto persone. Anche gli uffici amministrativi sono sovraffollati: personale costretto in sgabuzzini ricavati al pianterreno. Le celle e i locali amministrativi nonchè l'ufficio del comandante degli agenti di polizia penitenziaria sono, per usare un eufemismo, fatiscenti. Ogni lira investita nella ristrutturazione è a nostro avviso uno spreco inutile, sia perchè la struttura è marcescente sia perchè non adeguata al fine. Per non dire che confina con il Tribunale e quindi i detenuti sono costretti a svolgere l'ora d'aria in silenzio per non disturbare le sedute. Nella sezione 41 bis del carcere di Tolmezzo abbiamo riscontrato che diversi detenuti incontrati nel luglio scorso erano stati trasferiti, mentre abbiamo trovato due detenuti che avevamo visto alcuni giorni fa a Terni: erano quelli che ci avevano fatto presente alcune "particolari" condizioni di detenzione nella sezione 41bis del carcere umbro».