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Moretti a Romoli: non cedere alla Lega

Testo: 

TRIESTE - «Premetto che Romoli, oltre a stimarlo, lo considero un amico». Esordisce così il deputato forzista Danilo Moretti, che poi però ne sottolinea ironicamente la scarsa rintracciabilità.
Ma lei che cos'è che avrebbe voluto dirgli, se l'avesse trovato?
«Gli avrei parlato del leone». Del leone? «Già. E' noto che, quando vuol minacciare, avvicina il muso al suolo, perché il ruggito abbia una cassa di risonanza nel terreno. Così come fa la Lega. Però, se le antilopi scappano, gli elefanti non si muovono neppure. Gli avrei chiesto: Forza Italia è antilope o elefante? E poi avrei parlato della cosiddetta battaglia di retroguardia».
Quella degli assegni solo ai figli nati nel matrimonio?
«Appunto. La lotta contro la discriminazione dei bambini non può essere di retroguardia. Così come non lo sono state, anche se qualcuno lo diceva, quelle contro le leggi razziali del fascismo e contro l'apartheid dei neri d'America. Su certi valori non si può mollare, anche se si corre il rischio di una sconfitta».
C'è altro?
«La legge elettorale. Nel dna di Forza Italia c'è il presidenzialismo. E' vero che qui ci sono particolari problematiche locali, e del resto anche il coordinatore nazionale Antonione ha sottolineato l'esigenza di salvaguardare l'unità regionale. Però, se mai questa legge verrà approvata, credo che sarà solo un momento di ulteriore sperimentazione in vista di quell'elezione diretta che prima o poi il Friuli-Venezia Giulia dovrà adottare».
L.S.

Data: 
Mercoledì, 27 February, 2002
Autore: 
Fonte: 
MESSAGGERO VENETO - Regione
Stampa e regime: 
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