IL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA IN VISITA AL PENITENZIARIO DI CAGLIARI La Margherita prepara un rapporto che presenterà a settembre
«E' vero, le carceri italiane scoppiano. Ma i numeri sulla capienza massima per ciascun istituto contenuti nell'attuale regolamento penitenziario sono frutto di una visione utopica». Lo ha affermato il ministro della Giustizia Roberto Castelli durante la visita al carcere di Cagliari Buon Cammino. E così quel regolamento, che porta la firma di magistrati illuminati come lo scomparso Michele Coiro e Giancarlo Caselli, tra breve non esisterà più.
«Il regolamento va rivisto e modificato - ha dichiarato il Guardasigilli -, era stato pensato come se il carcere fosse un grande albergo: c'è pure l'obbligo di mettere nelle celle la televisione a colori. Il nostro obiettivo è quello di garantire la dignità dei detenuti, non di farli vivere nel lusso».
Non sono dello stesso parere un gruppo di radicali sardi: «Consigliamo al ministro Castelli una rilettura del Conte di Montecristo», hanno affermato Maria Isabella Puggioni, Giampiero Muroni, Giovanna Salis e Paolo Buzzanca all'indomani della visita del Guardasigilli. I radicali contestano le affermazioni fatte da Castelli, secondo il quale i problemi del sovraffollamento sono legati a vecchi parametri formulati da chi pensava le carceri come dei Grand Hotel.
«Il governo ha varato un piano da mille miliardi - ha ricordato il ministro - per l'edilizia penitenziaria. Si dovranno costruire nuovi istituti e con la formula del leasing contiamo di dimezzare i tempi di realizzazione: da 6-7 anni, dovrebbero passare a un massimo di quattro».
Attualmente il Buon Cammino ospita circa 450 detenuti, tra uomini e donne, il doppio della capienza «ottimale». In un recente appello-denuncia, i carcerati dell'istituto cagliaritano non avevano usato mezzi termini nel descrivere una situazione di «estrema invivibilità». Proprio dalla Sardegna era partita nei giorni scorsi, per iniziativa di alcuni parlamentari dell'isola, una richiesta al Guardasigilli per un aumento degli organici (attualmente sono 1.500 le guardie carcerarie contro le 2.000 previste) e per arginare il moltiplicarsi delle aggressioni contro gli agenti.
Nel giorno di Ferragosto anche diversi deputati della Margherita sono stati nelle carceri italiane. «La visita - afferma il capogruppo alla Camera, Pierluigi Castagnetti - ha avuto il significato di portare una parola di conforto nei luoghi in cui i giorni sono sempre uguali. Le constatazioni sono state pressoché generali: sovraffollamento dei detenuti, sottodimensionamento degli organici del personale, obsolescenza in molti casi delle strutture». «Di tutto ciò - prosegue Castagnetti - la Margherita realizzerà un rapporto che, a settembre, verrà consegnato anche al ministro della Giustizia».
Elisabetta Masso