Nominato il coordinatore romano. Il problema delle alleanze in vista delle provinciali il congresso
Roberto Giachetti coordinatore romano, Lucio D'Ubaldo presidente dell'assemblea federale. Il primo congresso cittadino della Margherita vota all'unanimità i vertici, e mette alla guida della formazione moderata del centrosinistra un'accoppiata che rappresenta, con precisa sintesi, l'anima popolare e democratica del nuovo partito.
Forse, è stato il congresso di ieri all'Auditorium dell'Istituto Massimo, il vero atto di nascita della Margherita, dove la pluralità delle posizioni e delle storie ha reso nei mesi scorsi, a volte, il cammino iniziale incerto. Il voto all'unanimità di ieri, mette alle spalle del partito le polemiche e le difficoltà, e adesso Giachetti può lanciare la sfida alla destra per le prossime Provinciali. Chiamando il centrosinistra e il suo partito a scegliere il candidato per palazzo Valentini subito dopo l'estate.
Il confronto tra le varie anime del partito è stato serrato: dalla lista Dini, agli eletti al consiglio comunale, dagli amici di Bordon a quelli di Piva, dai democratici ai popolari. Ma, per dirla con l'assessore Mario Di Carlo, «per la prima volta c'è stato un vero momento di sintesi». E il neocoordinatore Giachetti, aggiunge: «Sono molto soddisfatto, abbiamo assistito a una conclusione unitaria del congresso che ci proietta in maniera forte nei prossimi passaggi organizzativi».
Certo, le diverse sensibilità politiche restano. E se Giachetti spinge per allargare l'alleanza, per le prossime Provinciali ai radicali, a Di Pietro e all'Udeur, il neo presidente D'Ubaldo spiega: «Alle Provinciali, almeno al primo turno, dobbiamo presentare un rassemblement di soli riformisti, un raggruppamento ulivista che abbia una piattaforma omogenea e credibile». E si sono fatti sentire anche i consiglieri municipali, che hanno invocato il decentramento della gestione del partito, strappando una mozione che invita alla costituzione degli organi dirigenti nelle realtà territoriali.
All'Eur, nei due giorni di congresso, sono intervenuti, oltre al leader nazionale della Margherita, Francesco Rutelli, i parlamentari Battisti, Milana, Carra, Pasetto, Gentiloni. E lo stato maggiore del partito romano: il vicesindaco, Enrico Gasbarra, gli assessori Cioffarelli e Minelli, i consiglieri comunali Dalia, Nitiffi, Giansanti, il cosiddetto partito degli eletti al Campidoglio. Che faranno parte, ma senza diritto di voto, della direzione composta da 21 persone, designate da Giachetti, e che saranno elette dal congresso tra qualche settimana.
ALBERTO MATTONE