DOPO L'APPROVAZIONE DEL CONSIGLIO REGIONALE, I RADICALI RILANCIANO. L'APPOGGIO DI RITA LEVI MONTALCINI E UMBERTO VERONESI
La proposta al ministro Sirchia
Quaranta giorni dopo lo storico sì del consiglio regionale lombardo sull'uso terapeutico della marijuana, i radicali rilanciano la battaglia. Per questa seconda tappa, puntano su Roma, al ministro alla Sanità Girolamo Sirchia e al Presidente della Camera Pierferdinando Casini. A loro hanno rivolto un appello molto speciale. E' firmato da cento docenti universitari di diverse città italiane e sottoscritto da una figura di spicco come Mino Martinazzoli, capo dell'opposizione in Regione.
Nell'appello si chiede che la sperimentazione della cannabis possa avere il via libera ma per far questo occorre che la Camera inserisca nell'ordine del giorno i progetti di legge già presentati su questo tema.
Regista di questa nuova operazione è Yasha Reibman, medico e consigliere regionale dei Radicali, lo stesso che il 30 aprile scorso aveva proposto la mozione sull'uso terapeutico della marijuana, approvata a larghissima maggioranza. Il documento aveva raccolto l'adesione trasversale di Forza Italia, Ds, Rifondazione comunista, Verdi, Sdi, Pensionati. I Popolari si erano astenuti, mentre la Lega e An avevano votato contro. E anche ieri, Viviana Beccalossi, vicepresidente della Regione ed esponente di Alleanza Nazionale, ha detto no "all'uso terapeutico delle cosiddette droghe leggere".
"La sperimentazione della cannabis non ha niente a che fare con la battaglia pro o contro la liberalizzazione delle droghe - ha ribadito Yasha Reibman - noi chiediamo di dare ai medici la possibilità di prescrivere la terapia che ritengono migliore per combattere il dolore."
Il consigliere radicale ha ricordato che la marijuana si è rivelata efficace per contrastare gli effetti collaterali della chemioterapia e per aiutare i malati di Aids che soffrono di inappetenza. "In altri paesi le sperimentazioni sono già in atto - ha detto Reibman - iniziamo anche da noi."
In questa battaglia, la mozione votata dal consiglio regionale ha trovato validi sostegni. Il premio nobel Rita Levi Montalcini si è detto favorevole all'uso medico della cannabis per mitigare la sofferenza: "Perché non provare?". L'ex ministro Umberto Veronesi ha accolto con favore l'iniziativa della Regione Lombardia. E ora, a sostenere il progetto, ci sono le firme di cento docenti universitari, sparsi in tutte le facoltà d'Italia, del Nord, del Centro e del Sud. Lo scopo? Sollecitare il governo ad intervenire ma anche sollevare un ampio dibattito, "far capire alla gente che la cannabis, come la morfina, possono dare un sollievo ai malati". Tra i favorevoli a questa campagna anche Domenico Zambetti, capogruppo del CDU in consiglio regionale, che ieri ha sottoscritto l'appello da inviare a Roma. "Ci sono state molte strumentalizzazioni a proposito dell'uso terapeutico della marijuana - ha denunciato - c'è chi ha approfittato per dire che questa iniziativa è un modo per legalizzare le droghe leggere. Ma non è vero niente. Qui si parla di usi terapeutici, per curare chi sta male. Del resto anche Pio XII aveva incoraggiato le levatrici a "lenire il dolore con ogni mezzo naturale". E noi, con la cannabis, siamo perfettamente in linea."