You are here

"Sposarci? È stata una scelta naturale"

Testo: 

Antonio e Mario sono la prima coppia gay italiana a sposarsi (pubblicamente) in Olanda. In un'intervista al Nuovo spiegano perché l'hanno deciso e quali ostacoli hanno dovuto superare.
di Alessandro Condina

MILANO - "Vi dichiaro marito e marito". Non ha detto esattamente così, anche perché parla olandese, il funzionario del Comune dell'Aja che ha celebrerato oggi le nozze tra Mario e Antonio, ma il senso è quello. Perché Antonio Garullo, 37 anni, e Mario Ottocento, 29, entrambi di Latina, sono la prima coppia gay italiana a sposarsi secondo la legge olandese, con gli stessi diritti e doveri riconosciuti alle coppie eterosessuali.
E, forti di questo dato di fatto, torneranno in Italia decisi a veder riconosciuto il loro status anche in patria. Il Nuovo ha chiesto ad Antonio di raccontare quest'avventura e lui ha risposto, con qualche punta polemica, che non risparmia le forze politiche e anche le associazioni gay italiane.

Perché avete preso questa decisione?

Conviviamo da sei anni e ci volevamo sposare, è una cosa naturale. La nostra scelta non ha sorpreso più di tanto, in fondo anche il contesto sociale ti porta al matrimonio. Dopo tanto tempo gli amici premono sul fatto che ti devi sistemare e anche a livello pubblico siamo dichiarati da tempo, perciò questa cosa riesce logica.

E dopo il matrimonio tornerete in Italia?

Sì, vogliamo fare una battaglia per il riconoscimento del matrimonio anche in Italia. All'inizio è stato forte questo desiderio, di restare lì, perché il solco che divide l'Italia dall'Europa è molto profondo.

Però...

Non ci piaceva l'idea di uno sradicamento. Visto che ormai siamo a pieno diritto in Europa, vogliamo usare un istituto di un altro paese e poi farlo valere a casa nostra. Siamo pronti anche a ricorrere alla Corte di giustizia europea. Diventa un percorso di lotta, di progresso. Per esempio, avevamo intenzione di creare una ditta familiare, ma non ci è stato concesso. Si deve rompere un tabù, perché in Europa questo succede da 15 anni e due uomini che si sposano non devono essere uno spettacolo strano.

Come mai l'Olanda e non un altro paese?

All'inizio pensavamo alla Danimarca (dove c'è il riconoscimento per le coppie di fatto, ndr), ma poi quando abbiamo saputo che l'Olanda aveva approvato il matrimonio abbiamo capito che era l'unico paese europeo senza differenze.

Vi ha aiutato qualcuno, magari le associazioni omosessuali?

No, ci siamo mossi autonomamente, è stato un fatto privato. Le associazioni gay sembravano un po' spaventate da questa cosa e sembra che vogliano dare prova di moderazione. L'unico momento di visibilità è stato il Pride del 2000. E a livello politico non vedo nessun partito interessato a sostenere una lotta del genere, tranne i radicali. Se si crea la consapevolezza della socialdemocrazie europea, forse la situazione può cambiare.

Avete incontrato molte difficoltà burocratiche?

La cosa più complicata è stata trovare casa ad Amsterdam, perché almeno uno dei due deve essere obbligatoriamente residente in Olanda. Poi è stato tutto più facile.

Data: 
Sabato, 1 June, 2002
Autore: 
Fonte: 
WWW.ILNUOVO.IT
Stampa e regime: 
Condividi/salva