Le assise del Partito transnazionale si terranno a Ginevra. In forse la partecipazione del leader storico Pannella
ROMA - Anche il Partito radicale transnazionale convoca il proprio congresso, che si terrà a Ginevra da giovedì a domenica con l'obiettivo di ricostruire e rilanciare il partito e con lo slogan «Globalizzare la libertà e la democrazia». Erano sette anni che le assise slittavano: per motivi organizzativi e finanziari, spiegano i radicali, ma in contrasto con lo statuto che prevede un appuntamento annuale. Ed è proprio il rispetto delle norme statutarie e la conseguente necessità di rinnovamento la causa principale di una frizione tra i vertici dei radicali italiani, che costituiscono il cuore del Prt (dei 328 partecipanti annunciati, 196 vengono dal nostro Paese; e dei 16 membri della Direzione politica straordinaria formata per l'organizzazione del congresso, solo due sono stranieri). Lo scorso luglio i vertici del Partito radicale transnazionale, il segretario Olivier Dupuis e il tesoriere Danilo Quinto, avevano denunciato che «per motivi oggettivi, la vita del partito in un quadro di normalità statutaria era diventata molto difficile». Da qui la necessità del congresso.
I toni e la gestione della fase di avvicinamento al congresso però non è piaciuta a Marco Pannella. Il leader storico ha criticato ripetutamente Dupuis; questo ha replicato rimarcando una diversità di posizione; e dopo mesi di lavoro, venerdì scorso la Direzione politica straordinaria si è spaccata sulla mozione da portare a Ginevra. Su 16 membri, soltanto otto (i cosiddetti pannelliani) hanno votato a favore di un testo che propone di fare delle assise «solo un primo momento di riflessione» e di modificare lo statuto per quanto riguarda l'elezione degli organi dirigenti, rinviandone comunque l'assetto definitivo. Otto, dunque, a favore: Cappato, Chiarelli, Coscioni, Perduca, Pietrosanti, Quinto, Stanzani, Turco; quattro contro: Della Vedova, Dell'Alba, Dupuis, Ratti; 2 astenuti e 2 assenti.
Pannella annuncia a caldo che probabilmente non andrà a Ginevra. Emma Bonino, da parte sua, non ha preso parte alle ultime due riunioni del Comitato del Partito radicale italiano, ma sembra che parteciperà alle assise. Secondo Marco Cappato, «tenere aperto il congresso dando solo un voto di indirizzo politico serve a coinvolgere più persone». Non la pensa così Benedetto Della Vedova: «La situazione è difficile, mancano le risorse è vero, ma è meglio lasciare aperta un'ipotesi più classica di definizione dei vertici eleggendo subito un segretario e un tesoriere». Dupuis, infine, da un lato smorza la polemica con Pannella («spero che venga, la sua è una preoccupazione alta, sulle ambizioni del congresso»). Dall'altro lato però incalza: «Tra noi ci sono delle logiche di conservazione, di mantenimento dell'esistente. Altri invece, come me, credono che serva una cesura netta con il passato. Spero che il congresso ribalti la mozione conservatrice e affidi subito la conduzione del partito a nomi nuovi, su tesi politiche forti».
Daria Gorodisky