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IL TRIBUNALE DELL´AJA CONFERMA: MILOSEVIC SARÀ INTERROGATO IN UN CARCERE ONU

Testo: 

Entro 7 giorni la verità di Slobo sull'operazione Telekom Serbia. Ieri è stata formalmente accolta la rogatoria internazionale chiesta dalla procura di Torino .
I tre pm preparano la trasferta, per i radicali «l'audizione è un importante passo avanti»

Potrebbe essere anticipato già alla prossima settimana l'atteso interrogatorio di Slobodan Milosevic da parte dei magistrati torinesi che indagano sul caso Telekom Serbia. L'ex «uomo forte» dei Balcani è infatti ammalato all'interno del carcere di Scheveningen, per cui tutte le udienze fissate questa settimana davanti al Tribunale penale internazionale dell'Aja sono state sospese. Se Milosevic, come sembra, è stato colpito soltanto da un'indisposizione passeggera, non sarà difficile trovare un giorno della prossima settimana per fissare il colloquio con il procuratore aggiunto Tinti e con i sostituti Furlan e Storari.
Intanto anche l'ufficio del procuratore capo del Tribunale Penale Internazionale, Carla Del Ponte, ha confermato che i magistrati italiani potranno liberamente interrogare l'ex presidente jugoslavo sulla vicenda Telekom Serbia. La portavoce di Del Ponte, Florence Hartmann, ha confermato la commissione rogatoria disposta su richiesta della procura di Torino per sentire Milosevic. Il Tribunale penale internazionale ha già emesso un'ordinanza per consentire agli inquirenti torinesi di interrogarlo nel carcere Onu vicino all'Aja. La data esatta dell'audizione, ha spiegato Hartmann, dovrà essere decisa dal cancelliere del Tpi.
Sulla vicenda è intervenuto anche il segretario del Partito Radicale Transnazionale Olivier Dupuis. «L'imminente prossima trasferta dei Pm torinesi per interrogare Milosevic è un importante passo in avanti - ha dichiarato Dupuis, che è anche deputato europeo - mentre è inaccettabile che la Commissione parlamentare d'inchiesta non sia ancora operativa». Dupuis insieme con i colleghi Della Vedova, Dell'Alba, Palma e Manfredi, è stato uno dei primi esponenti politici a denunciare la stipula del contratto fra Telecom Italia e la compagnia telefonica serba. Lo scorso anno quando la Procura di Torino avviò le indagini, i radicali chiesero anche di essere sentiti in veste di testimoni.
«Se sul fronte della magistratura qualcosa finalmente si muove - ha concluso Olivier Dupuis - non si può dire lo stesso per la Commissione parlamentare d'inchiesta, che è stata formalmente istituita ma non è ancora operativa».

g. bal.

Data: 
Mercoledì, 20 March, 2002
Autore: 
Fonte: 
LA STAMPA
Stampa e regime: 
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