Radicali, Aied e Rifondazione comunista in prima fila nell'invito al "sì" sui quattro quesiti in tema di procreazione assistita
Favorevoli, ma a titolo personale, anche i vertici della Cgil e alcuni amministratori
«La legge sulla procreazione medicalmente asistita rimette in discussione diritti che ritenevamo acquisiti per sempre e limita gravemente la libertà di scelta dei cittadini italiani, delle donne in particolare». É quanto si afferma nella "lettera aperta alle donne" diffusa dall'Aied in questi giorni per invitare gli elettori a votare «sì» nei quattro referendum.
Lo stesso invito è contenuto in una nota degli amministratori comunali, provinciali e regionali di Rifondazione comunista, che annunciano il loro «sì convinto ai 4 referendum abrogativi della legge sulla fecondazione assistita» e rivolgono un appello alla cittadinanza perché si rechi a votare: appello sottoscritto dal consigliere regionale Pio De Angelis, dal consigliere provinciale Mario Alzetta, dall'assessore comunale di Sacile Francesca Trinco, dai consiglieri comunali Rossana Casadio (Sacile), Franco Spagnol (Sacile), Massimiliano Pagotto (Polcenigo), Giovanni Moroldo (Barcis), Ezio Bearzato (Barcis), Angelo Bet (Barcis), Massimo Magris (Montereale), Fabrizio Alzetta (Montereale), Laura Sartori (Cordenons) e dal consigliere circoscrizionale di Pordenone Alberto Bomben. Quanto alla Cgil, il sindacato non dà indicazioni di voto agli iscritti. Comunque, il segretario provinciale Emanuele Iodice e i componenti della segreteria Flavio Vallan e Nelly Tius affermano, a titolo personale, che voteranno «sì perché si riapra il dibattito sulla necessità di una legge che offra un efficace e reale aiuto e sostegno alle coppie che desiderano avere un figlio, che rispetti i diritti innanzi tutto delle donne e che consenta alla ricerca scientifica di realizzare quei progressi che possano un giorno vincere terribili malattie».
I radicali, propugnatori dei referendum, annunciano da parte loro una "Battiquorum night" che chiuderà la campagna referendaria domani dalle 18 alle 22.30 in corso Vittorio Emanuele.
È previsto l'intervento di esponenti politici sostenitori dei 4 sì e verrà proiettato su un megaschermo il film su Luca Coscioni, che, in lotta da 11 anni contro la sclerosi laterale amiotrofica, «è diventato - si afferma in una nota radicale - leader politico della battaglia per la libertà di ricerca scientifica». Il film racconta la storia di Luca Coscioni prima e dopo la malattia.