Manovre politiche. Stefano Santarossa annuncia l'ipotesi di una lista per arricchire il dibattito
I radicali friulani si mettono in gioco in vista delle elezioni comunali di Pordenone del prossimo anno e, come sta avvenendo a livello nazionale, sono pronti alla trattativa sia con il centro-destra, sia con il centro-sinistra.
«A poco più di un anno dalle elezioni per il rinnovo del consiglio comunale e del sindaco di Pordenone - sostiene Stefano Santarossa - ci ritroviamo ad assistere al solito dibattito per il futuro del capoluogo, con schieramenti apparentemente contrapposti, ma in realtà rappresentanti la partitocrazia locale. In questi anni non ci ha convinto l'operato della maggioranza nella gestione delle società controllate dal Comune; sono continuate le logiche di spartizione nella gestione delle nomine ad amici di partito, nell'affidamento di incarichi ed emolumenti ai soliti noti senza l'adeguata trasparenza, nella mancanza di informazione ai cittadini rispetto alle attività della giunta e del consiglio comunale».
Per Santarossa «è mancato il salto di qualità per il progetto di una Pordenone moderna in grado di competere nel settore economico e culturale con Udine e Trieste. Ma allo stesso tempo poco si è fatta sentire l'opposizione. Proprio adesso noi radicali rilanciamo un tentativo di dialogo, volto a conquistare, su obiettivi certi, segmenti di intesa e collaborazione».
I radicali chiedono «a Sergio Bolzonello di superare la trentennale "conventio ad excludendum" che ha di fatto impedito al Paese di potersi avvalere dell'apporto delle risorse e delle personalità del movimento radicale. Ma lo stesso appello lo rivolgiamo all'opposizione che non sembra capace, almeno per ora, di presentare una candidatura a sindaco ed un progetto alternativi all'attuale amministrazione. Siamo pronti come radicali - conclude Santarossa - insieme ad altri cittadini di area laica e liberale, a presentare una lista o più liste per elezioni comunali nel comune del Pordenone per arricchire il dibattito democratico e consentire un'ulteriore scelta ai cittadini».