(A.S.) Per più di mezz'ora è rimasto chiuso a chiave dentro una stanza, terrorizzato, ascoltando con il fiato sospeso le mosse dei ladri, che mettevano a soqquadro la sua casa, dove sono entrati senza forzare la porta d'ingresso. È accaduto venerdì sera nell'abitazione di Massimo Ceolin, presidente dell'associazione Gella (Gay e lesbiche liberi di amarsi), che nell'arco di un mese è già stata presa di mira due volte dai ladri, una dai piromani e una da vandali che dopo aver tagliato i fili del telefono hanno fatto esplodere un petardo nella legnaia. Episodi questi ultimi che fanno sospettare, come ha detto lo stesso Ceolin, «intolleranza e omofobia, nei confronti dei gay e di un'associazione come la nostra che sta lavorando molto bene e portando conforto e sostegno a tantissimi ragazzi».
Venerdì sera i ladri sono riusciti a darsela a gambe poco prima che nell'abitazione di Ceolin arrivassero i carabinieri del radiomobile cittadino, avvertiti proprio dal Gazzettino. Ceolin stava infatti parlando al cellulare con un giornalista, quando ha sentito dei rumori sospetti provenire dal piano di sotto. È sceso ed ha visto la porta d'ingresso spalancata. Temendo di trovarsi all'improvviso come il topo di fronte al gatto si è chiuso all'intendo di una stanza.Il giornalista ha dato l'allarme e Ceolin è rimasto ad ascoltare i malviventi mentre rovistavano e ribaltavano e mettevano a soqquadro al sua camera, dalla quale sono stati sottratti documenti e dischetti appartenenti all'Associazione Gella.
«Non ho avuto coraggio di uscire dalla stanza» ha detto Ceolin, anche perchè l'ultima volta che ha cercato di sorprendere i ladri è scivolato su vetri rotti di una portafinestra e si è ferito ad una mano. Tant'è che è stato portato al pronto soccorso, dove i medici gli hanno messo vari punti di sutura e l'hanno giudicato guaribile in 8 giorni.