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«No al proporzionale»

Testo: 

Radicali e pensionati contro il patto trasversale

«Siamo arrivati dunque all'accordo bipartisan, anzi del blocco partitocratico presente in consiglio regionale, formato da An a Fi, dalla Margherita ai Ds, con l'appoggio di Lega e Rc, che ripropone il sistema elettorale proporzionale con l'eliminazione, di fatto, dell'elezione diretta del presidente. Ecco che si spiegano le difficoltà di accordo dei due poli con i radicali alle scorse elezioni regionali: chiedevamo come unico punto di accordo la scelta netta per il sistema uninominale turno unico all'americana con elezione diretta dei consiglieri regionali e del governatore». Lo sottolinea l'esponente dei radicali del Friuli-Vg Stefano Santarossa.
«Ciani e Zvech sono quindi d'accordo su tutto, sulla presenza di 44 partiti annullando di fatto il principio dell'elezione diretta. Il mostro di riforma che sta partorendo la Consulta voluta da maggioranza e opposizione si preannuncia come un tradimento della volontà popolare espressa dai cittadini con il referendum elettorale del 2002. Proprio sull'onda referendaria Illy, anche con l'aiuto dei radicali, ha sconfitto il centro destra colpevole di voler togliere ai cittadini del Friuli-Venezia Giulia la possibilità di eleggere direttamente il proprio governatore. Prima che sia troppo tardi invito i consiglieri regionali riformatori ad uscire allo scoperto proponendo il progetto dei radicali "Friuli-Venezia Giulia, regione americana", caratterizzato da tre elementi: presidenzialismo, federalismo, sistema elettorale uninominale maggioritario. Vogliamo che il governatore venga eletto direttamente dai cittadini e un sistema con due o tre partiti, eletti con il sistema maggioritario a turno secco: nei collegi con 20000 abitanti chi vince va in consiglio regionale, chi perde sta a casa. Ma se a prevalere sarà il modello proporzionale chiederemo ai cittadini di rispedire al mittente la proposta dei partiti presenti in consiglio regionale con il referendum per il quale siamo già pronti a raccogliere le firme».
Per parte sua Luigi Ferone, del Partito Pensionati si è detto ieri «totalmente contrario a ogni ipotesi di riforma elettorale che preveda un sistema proporzionale con sbarramento alle singole liste, anche facenti parte di coalizioni.Il bipolarismo ha già evidenziato il suo totale fallimento e una riforma che di fatto cancellerebbe dalla scena politica i partiti che non superano il 4-5% allontanerebbe ancora di più i cittadini dalla politica».

Data: 
Giovedì, 12 August, 2004
Autore: 
Fonte: 
MESSAGGERO VENETO - Regione
Stampa e regime: 
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