I RADICALI RICORDANO CHE LE CORPORAZIONI CREANO PRIVILEGI E DANNEGGIANO I CONSUMATORI
di Stefano Santarossa*
Renato Brunetta, candidato di punta alle elezioni europee per Forza Italia, ha inviato a tutti i professionisti del Nordest un'ampia documentazione sulle posizioni da lui portate avanti come eurodeputato in tema di libere professioni.
Sorprende che proprio dall'economista Brunetta provenga una strenua difesa delle corporazioni professionali e delle norme imposte dagli ordini che limitano l'accesso alle libere professioni, fissano tariffe e vietano la pubblicità.
Dunque l'eurodeputato azzurro vuole a tutti costi mantenere nel nostro Paese una situazione nella quale i mestieri sono ancora dei "feudi".
In questo modo vengono penalizzati i giovani neolaureati, costretti a superare esami di Stato controllati dagli ordini professionali, che hanno tutto l'interesse a bloccare l'ingresso a nuovi competitori nel mercato del lavoro.
Gli ordini non soltanto impediscono l'ingresso ai più giovani, ma condizionano il mercato,favorendo comportamenti privati anticompetitivi, il tutto a scapito dei consumatori, che pagano spesso prezzi più alti per servizi peggiori.
La pretesa degli ordini di mantenere tale sistema protezionista verrà smantellato quando tutti i professionisti, ovunque residenti nella comunità europea, potranno svolgere anche in Italia la propria attività.
I freni posti finora nel nostro Paese alla diffusione di società di capitali nel campo delle professioni,ci vede già oggi in grave difficoltà nell'affrontare la concorrenza straniera, tanto da noi quanto in Europa e nel mondo.
Va quindi smantellata, come ha affermato il professor Giuseppe Tesauro, una «regolamentazione che ostacola la concorrenza e l'innovazione e che fa sì che, ad esempio nel campo giuridico, contabile e dell'ingegneria, le ben più dinamiche imprese angloamericane la facciano da padrone sui mercati internazionali (e sempre più su quello italiano)».
Un programma per la liberalizzazione del mondo delle libere professioni non potrà che prevedere l'abolizione degli ordini professionali con il superamento delle tariffe obbligatorie per legge (minime e massime), l'abolizione del divieto di pubblicità e l'equiparazione fra attività professionale e attività di impresa.
Per chi pensi che il settore delle libere professioni vada radicalmente riformato, l'invito è quello di non votare l'onorevole Brunetta, e scegliere invece i candidati della Lista di Emma Bonino, favorevoli ad una immediata liberalizzazione anche nel settore delle libere professioni del mercato del lavoro.
*presidente di Radicali Friulani