Il primo di carattere nazionale. Sul tema si discute da ieri al centro Progetto Spilimbergo
Vengono rilanciati dalla città del mosaico, il dibattito a più voci nonché la sfida sui «diritti esigibili», per realizzare la vita indipendente o semplicemente normale da parte di tutte le persone disabili, comprese quelle mentali o psichiche, senza distinzioni o graduatorie di gravità dell'handicap. Diritti previsti dalla Costituzione oltre che da specifiche leggi nazionali. «Attivando - è stato sottolineato - percorsi e progetti di autodeterminazione e di vita indipendente personalizzati, con al centro le volontà e la libertà di determinarsi e di gestirsi da parte della persona disabile».
Sulla complessità e le articolazioni di questo delicato tema si discute da ieri mattina nei locali del centro "Progetto Spilimbergo" a Spilimbergo. Un'istituzione locale divenuta punto di riferimento non solo regionale per quanto maturato in queste problematiche, ma anche nazionale.
Scopo, quindi, del primo forum nazionale sulla «Vita indipendente» è quello di dare «una grossa spallata all'immobilismo» in cui la questione pare essere caduta, riproponendola in termini di sensibilizzazione e di una «forte presa di coscienza del problema sul piano politico-istituzionale e giuridico oltre che amministrativo-civico». Per gli organizzatori questo è un momento per «analizzare le difformità di applicazione di una legge, la fantasia positiva e non delle Pubbliche amministrazioni nel cercare di capire il significato di Vita indipendente e, sopratutto, cosa c'entrino queste amministrazioni con la voglia di vita delle persone con disabilità». Proprio per questo motivo durante la prima giornata del Forum, che concluderà i lavori questo pomeriggio, sono stati messi a confronto le persone con disabilità che vivono l'esperienza della Vita indipendente, i pubblici amministratori, chiamati a dare attuazione concreta alla legislazione esistente, ed i politici, che possono cambiare la normativa attuale. «In quanto - è stato annotato - la Vita indipendente è stata una rivoluzione di breve durata, che ha sconvolto il modo in cui i servizi consideravano il proprio ruolo e gestivano "gli oggetti" del loro intervento». Da qui la volontà di riprendere il cammino per attuare la Vita indipendente «là dove questa non ha ancora avuto modo di realizzarsi, sollecitando politici e amministratori con fermezza in questa direzione e consolidando le posizioni dell'evento dove è stato già avviato».
Dopo il saluto ai convenuti del sindaco di Spilimbergo, Arturo Soresi, rilevanti e qualificati contributi, in termini di analisi e proposte sul problema, sono venuti da esponenti delle amministrazioni delle province di Pordenone e di Udine, della regione Friuli Venezia Giulia, del capo delegazione italiana del Comitato regioni Ue, del presidente della conferenza regionale dei sindaci e di altre personalità ed operatori provenienti da 12 regioni d'Italia, dalle Valle d'Aosta alla Sicilia.
Mirello Macorig