La decisione dell'assessore Roberto Antonaz di stanziare gli assegni di studio agli studenti delle scuole private istituite senza fine di lucro, nasconde la scelta corporativa, cattocomunista, che di fatto premia solo gli istituti scolastici religiosi e nega pari contributi alle scuole private laiche. Con la decisione dell'esponente comunista, assessore all'istruzione, si nega la "stessa legge di parità" votata dal centrosinistra a livello nazionale e si penalizzano gli istituiti privati, mantenendo però i contributi alle scuole cattoliche non sulla base di precisi standard qualitativi forniti dagli istituti, ma solo per garantirsi l'appoggio elettorale della Chiesa per i prossimi appuntamenti elettorali.
In uno Stato liberale si dovrebbe instaurare una reale competizione tra istituti, e tutte le istituzioni formative statali e non - dovrebbero essere poste sullo stesso piano. Si deve introdurre, per tutte, il sistema dell'accreditamento e graduare i finanziamenti alle scuole, non in modo automatico e uguale per tutte, ma sulla base della capacità di conseguire i livelli qualitativi programmati.
Il modello invece gradito ad Antonaz, di fatto privilegia la scuola privata cattolica, da sempre alla portata di pochi e la scuola statale ridotta a una sorta di ghetto per chi è privo di alternative.
Se l'intenzione era quella di prevedere, per l'assegnazione dei fondi, criteri di carattere sociale, allora la scelta va esattamente nella direzione opposta, in quanto tale provvedimento penalizza proprio quelle scuole private dove molti studenti lavoratori frequentano i corsi serali per conseguire il diploma necessario a migliorare la propria condizione economica e sociale.
Stefano Santarossa
Presidente Radicali friulani