La frase sui migranti non va giù allo scrittore e all'ex ministro. Gentiloni: «Parole ragionevoli»
ROMA Non si placano le polemiche politiche esplose sulla frase di Matteo Renzi sui migranti, che "non possono essere accolti tutti" e per i quali ci vuole il "numero chiuso". Parole che fanno pensare a un riposizionamento sugli sbarchi, nel tentativo di coniugare la battaglia per lo ius soli a una nuova fermezza sugli arrivi. Ma parole che ricordano anche il vocabolario della Lega e della destra.
A difendere i concetti espressi dal segretario del Pd ci pensa il premier Paolo Gentilioni: «Non commento indiscrezioni per mestiere. Penso che la cosa che ha scritto Matteo in un libro che non ho letto ma ho visto sui giornali (lo leggerò nei prossimi giorni) è una cosa che se uno la vuole leggere in modo onesto è assolutamente ragionevole».«Prima si leggano il libro poi ne parliamo, la mia posizione tiene conto di vari aspetti e io, quando ero al governo, ho messo davvero in pratica il sostegno allo sviluppo dell'Africa», è invece la linea del segretario dem con i suoi.Ma non sono solo le frasi di Renzi ad aver scatenato un vespaio.
Emma Bonino è stata la prima a sollevare il problema dell'obbligo per l'Italia di accogliere sul proprio territorio tutti i migranti salvati in mare. E non sono gli accordi di Dublino, come sostiene Renzi, ma la missione Triton, sostiene Bonino, a far sì che ora l'Italia abbia difficoltà a chiedere l'impegno di altri paesi europei sugli sbarchi. E ora l'ex ministro degli Esteri presenta il conto a Renzi: «Non capisco le polemiche, manco io avessi rivelato un segreto di Stato... Forse i parlamentari, o Renzi o qualcuno deve essersi distratto. Il comitato Schengen ha discusso del protocollo Triton, lo dice la presidente Ravetto, però è stato fatto quell'accordo che non è affatto segreto, che prevede che è l'Italia che coordina tutta l'operazione e che tutti devono sbarcare in Italia».
Ma l'attacco più duro è quello che parte da Roberto Saviano, che con un lungo post su Facebook interviene sulla questione migranti e punta il dito sul segretario del Pd, citando dati relativi all'esportazione di armi italiane. «Per Renzi l'Italia non ha il dovere morale di accogliere ma di aiutare a casa loro. Eppure Renzi - affonda l'autore di Gomorra - sa perfettamente che l'Italia realizza l'esatto contrario perché aiuta sì chi decide di lasciare il proprio paese, ma ad ammazzarsi a casa propria. La prova? Le esportazioni di armi italiane: 2,7 miliardi nel 2014, 7,9 miliardi nel 2015 e 14,6 miliardi nel 2016».
Anche le opposizioni non risparmiano attacchi a Renzi. Lucio Malan (Fi) parla del «triste tentativo della sinistra di rincorrere gli elettori moderati». Al coro si aggiungono i 5 Stelle. «Le stesse identiche proposte sono razziste se le fa il Movimento 5 Stelle e diventano buone se a proporle è il governo» si legge sul Blog di Grillo. Critiche arrivano anche dal Pd. Ed è il leader della minoranza, Andrea Orlando, a sollevare dubbi: «Aiutarli a casa loro non è proprio uno slogan della sinistra...». E la Lega? Salvini su Facebook accusa il governo di essere complice degli scafisti: «L'85% di chi sbarca in Italia non è rifugiato di guerra, ma un migrante economico. Si svegliano tutti adesso? Io lo denuncio da tre anni. Pd e governo complici dell'invasione, complici di scafisti e schiavisti, maledetti!».©