Il patto di stabilità blocca ancora il cantiere: incontro tra Cordenons e San Quirino
L’ultima parola alla Regione. L’appello: «Fateci investire i soldi che già abbiamo»
SAN QUIRINO A febbraio, dopo un primo stop di quasi nove mesi, era ripartito il cantiere del primo lotto del Centro di catalogazione dei Magredi, all’interno del Brolo del parco Cattaneo a San Quirino. Ora, un’altra probabile brusca frenata a causa dell’esaurimento dello spazio finanziario (possibilità di spesa) concesso dalla Regione. Per questo, i sindaci Mario Ongaro di Cordenons e Corrado Della Mattia di San Quirino si sono incontrati per trovare una soluzione al problema. «Faremo un’azione congiunta nei confronti della Regione – ha spiegato il primo cittadino sanquirinese – per scorporare dal patto i fondi dell’ex Aster e poterli utilizzare». Questo l’esito del vertice al quale erano presenti anche i rispettivi assessori al bilancio, Stefano Raffin e Gianni Giugovaz, e i funzionari. Il Centro di catalogazione è opera finanziata in gran parte con i fondi dell’ex Aster Cellina Meduna, l’associazione intercomunale tra Cordenons, San Quirino, San Giorgio della Richinvelda e Zoppola scioltasi a marzo 2013. Comune capofila era Cordenons, dal cui bilancio ora dipende l’opera. Quest’ultima rientra di conseguenza nel patto di stabilità che la Regione ha previsto per l’ente. A inizio anno, grazie all’interessamento del vicesindaco di San Quirino, Maurizio Tomizza, la Regione aveva concesso uno spazio finanziario ulteriore, consentendo ai lavori di ripartire. Ora però è in esaurimento. Il Centro, tra l’altro, non è rientrato tra gli interventi per i quali la giunta regionale recentemente ha dato nuovi margini di spesa a Cordenons. Lo scheletro della struttura è stato realizzato, manca di completare il tetto, dopodiché non si potrà più pagare la ditta. Il primo lotto costa 2 milioni di euro, di cui 800 mila sono fondi di San Quirino e gli altri dell’ex Aster. A oggi ne sono stati spesi circa 800 mila. Il restante milione e 200 mila è ancora bloccato.
«Si tratta di fondi – ricorda Della Mattia – già presenti nel bilancio di Cordenons, ma che la Regione non ci permette di spendere». Dal vertice sono emerse quindi due strade per uscire dall’impasse. «O la sottoscrizione tra i due enti di un atto aggiuntivo all’accordo di programma che aveva costituito l’Aster – spiega Della Mattia – oppure una convenzione ad hoc. In entrambi i casi dovranno essere avvallati da un atto di deroga della Regione al patto di stabilità». La prossima settimana l’amministrazione di Cordenons prenderà contatti con Trieste per portare avanti queste due opzioni.
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