Da non crederci. Le ultime direttive vincolanti emanate dalla DIREZIONE REGIONALE INFRASTRUTTURE, MOBILITÀ, PIANIFICAZIONE TERRITORIALE, LAVORI PUBBLICI, EDILIZIA con atto 0022278/P del 07-08-2015 e relative alla Sezione degli incarichi per SERVIZI ATTINENTI ALL’ARCHITETTURA E ALL’INGEGNERIA rappresentano un passo indietro sulla liberalizzazione del mercato dei servizi e la negazione dei principi fissati dalla Unione Europea sull’affidamento dei servizi per le pubbliche amministrazioni. All’insegna del iperlocal la norma mette paletti agli studi e società che non hanno sede nella località dove si deve realizzare l’opera (il punto A dove si valuta “l’idoneità operativa rispetto al luogo di esecuzione del lavoro”) o che non hanno già lavorato per la stessa Amministrazione (al punto “B precedenti esperienze contrattuali”). Sembra che chi ha redatto la direttiva non sappia che la progettazione oggi non si ferma nello studio di Tarvisio o nell’ufficio a Tramonti di Sotto ma avviene dalla collaborazione tra professionisti che con la rete lavorano in tutto il mondo.