Molti storcono il naso sull’incontro dei radicali con l’ex democristiano Tabacci e la sua offerta ad Emma Bonino e alla lista Più Europa, che Radicali Italiani e Della Vedova hanno promosso e stanno costituendo. E naturalmente tra questi non mancano alcuni radicali o ex radicali, anche iscritti a RI. Altri invece, alludendo ai rapporti fra cattolici e radicali, sono arrivati a parlare di un “accordo tra il diavolo e l’acqua santa”.
A tutti pacatamente vorrei ricordare che quel tanto o poco di Unità europea che siamo riusciti a realizzare (per noi sempre troppo poco) l’abbiamo ottenuta con statisti e governanti democristiani: i De Gasperi, gli Adenauer e gli Schumann, non certo con una sinistra che allora in Italia, anche nelle sue componenti socialiste, andava a Mosca a ricevere, con il suo leader Pietro Nenni, il Premio Stalin per la Pace e che il laico Altiero Spinelli e l’anticlericale Ernesto Rossi, autori del Manifesto di Ventotene, salivano umilmente e tenacemente le scale delle cancellerie dei governanti democristiani per caldeggiare la causa federalista.
Quanto a questa storia del diavolo e dell’acqua santa, francamente non se ne può più. Fu un Papa – Giovanni XXIII – a dire che bisogna distinguere tra peccato e peccatore. Invitiamo a riflettere che non tutti i peccati devono essere combattuti con la criminalizzazione e con il carcere e che, soprattutto quando corrispondono a comportamenti diffusi nella società, Noi rivendichiamo di aver posto rimedio nella società italiana, con la nostra iniziativa politica e anche con la nostra nonviolenza e la nostra disubbidienza civile a due gravi ingiustizie: con la legge Fortuna sul divorzio quella di cui erano vittime centinaia di donne, di uomini, di figli condannati ad essere “fuorilegge del matrimonio” e, con la depenalizzazione dell’aborto, al fenomeno di centinaia di migliaia di aborti clandestini che avvenivano ogni anno, spesso al di fuori di ogni accettabile anche minima condizione igienico sanitaria, nel disinteresse dello Stato e della Chiesa. E questo non ci ha mai impedito di ricercare e trovare nel mondo cattolico, e non solo in quello del volontariato, gli interlocutori necessari delle iniziative rivolte ad alleviare le condizioni dei detenuti, il destino dei migranti e a combattere la fame e il sottosviluppo nel mondo.