Domenica 15 Settembre 2013,
PORDENONE - Le toghe incrociano le braccia per chiedere a gran forza la riforma della giustizia. Anche gli avvocati penalisti pordenonesi attueranno 5 giorni di sciopero da domani sino al 20 settembre (astensione dalle udienze e dall’attività giudiziaria). E ciò, spiega una nota della Camera penale di Pordenone, a firma di Bruno Malattia, «per richiamare l’attenzione pubblica sulla necessità della riforma, sul tema delle sanzioni penali e sulla situazione emergenziale delle carceri». Anche la Camera penale provinciale, aderente all’unione italiana, promuoverà la raccolta di firme per i referendum, indetti dai Radicali, sulla giustizia che prevedono tra l’altro la responsabilità civile dei magistrati, la separazione delle carriere, l’abuso della custodia cautelare, l’abolizione dell’ergastolo. «Le firme saranno raccolte domani presso il tribunale di Pordenone».
Intanto nel palazzo di giustizia cittadino, in attesa dell’incontro di coordinamento, che si terrà nel corso della settimana, si sta vivendo con una certa preoccupazione l’accorpamento con Portogruaro, scattato da ieri. E sebbene ieri non sia arrivata alcuna notifica, il nuovo mandamento comporterà il 30% di lavoro in più, specie durante l’estate, visto che dell’attuale geografia giudiziaria faranno parte anche Bibione e Caorle. Una mole da super tribunale, alla quale per ora non corrisponde un super organico. Da quanto si è appreso, per quanto attiene al personale amministrativo, dovrebbero arrivare da Portogruaro 5 persone, poichè nessuna di loro ha scelto di essere trasferita a Venezia.
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