A Palazzo code e proteste dei dissidenti grillini

Lunedì 27 Ottobre 2014,
PORDENONE - (lz) Code fin dal mattino e alla chiusura dei seggi, mentre il viavai di sindaci e assessori dalla sala consiliare della Provincia è stato inframezzato dalla colorita manifestazione di dissenso di quattro esponenti del Movimento 5 Stelle e dalla richiesta di altri elettori di mettere a verbale la loro protesta.
La lunga maratona delle elezioni provinciali di secondo grado è iniziata ieri mattina prima delle sei per i tre esponenti dell'Ufficio elettorale provinciale, composto dal segretario generale dell'Ente Giovanni Blarasin e dai due funzionari Flavia Lenarduzzi e Mariacristina Burgnich. Ma di buon mattino si sono presentati alle urne anche gli aventi diritto: prima fra tutti il vicesindaco di Sacile Vannia Gava, «tradita» dal cambio dell'ora, seguita a breve distanza dal consigliere comunale pordenonese Giuseppe Pedicini. Presenti di buon mattino anche i consiglieri comunali di Cimolais, arrivati incomitiva. Ultimi al traguardo, invece, il consigliere azzanese Massimiliano Trovato e quello pordenonese Francesco Ribetti. Ha votato invece intorno alle 11 il sindaco Claudio Pedrotti.
Sempre in mattinata, l'incursione di quattro esponenti del Movimento 5 Stelle - Fabio Veronese, Elisa Barbuto, David Bessega e Giulia Fiorillo, che al rifiuto di mettere a verbale le motivazioni del loro non voto hanno consegnato un loro documento al presidente del seggio, motivandolo con la loro «contrarietà all'esistenza dell'ente Provincia o di ogni altro nuovo ente sostitutivo» e definendo le modalità della votazione «contrarie al principio costituzionale della sovranità popolare».
Ma altri consiglieri hanno chiesto di mettere a verbale le loro dichiarazioni, chi scegliendo di non votare, chi - come il radicale Stefano Santarossa, a sua volta candidato nel Coordinamento liste civiche - votando nonostante il dissenso.
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