Radicali: maglia nera del Friuli Venezia Giulia sul sovraffollamento delle carceri. Udine e Pordenone le peggiori. Appello a Debora Serracchiani
Il Friuli Venezia Giulia conquista il podio tra le regioni italiane, ma non c'è da rallegrarsi del risultato raggiunto. Si tratta infatti del tasso di sovraffollamento nelle carceri italiane che, se a livello nazionale è del 119,4%, nella nostra regione arriva al 138,8% e peggio del Friuli ci sono solo il Molise e la Puglia.
Vediamo i dati: dei 495 posti regolamentari, i posti effettivamente disponibili sono 436; occorre sottrarre, infatti, tutti quei posti inagibili per lavori in corso, ristrutturazioni, o chiusure per mancanza di personale che ammontano in totale a 59. Pertanto, al 31 luglio 2014, nelle carceri del Friuli Venezia Giulia c’erano 605 detenuti in 436 posti con una carenza di 169 posti. Il tasso di sovraffollamento è del 138,8%.
Il sovraffollamento di circa il 140%, già di per sé drammatico perché vuol dire che 140 detenuti devono spartirsi lo spazio di 100 posti. Ma le situazioni non sono uguali nelle varie carceri. Udine e Pordenone si conquistano il posto tra le peggiori carceri in Italia. Nella casa circondariale di Udine sono presenti 157 detenuti a fronte dei 93 disponibili con un tasso del 168,8% di sovraffollamento mentre Pordenone ospita 69 detenuti a fronte dei 43 disponibili con un tasso del 168,3%.
Nei giorni scorsi i radicali del Friuli Venezia Giulia hanno scritto un appello a Debora Serracchiani affinché si occupi e preoccupi della situazione di violazione continuativa dei diritti umani negli istituti della nostra Regione, ricordando , come in queste ore "Marco Pannella, nonostante stia sottoponendosi alla cura per due tumori - al polmone e al fegato - abbia deciso di restare in trincea e continuare a combattere per affermare i diritti dei carcerati maltrattati e torturati da uno Stato criminale e privo di dignità".
La richiesta è di dare "seguito all'inascoltata richiesta di confronto che Marco sta cercando di intraprendere anche con il Partito Democratico, dialogo che in questi mesi sembra essersi interrotto in modo unilaterale." Ad oggi alla lettera non c'è stata risposta, ma siamo fiduciosi che la Presidente nei prossimi giorni vorrà aprire un dialogo sul tema, anche alla luce dei dati diffusi dal Ministero della Giustizia.
Come Radicali pensiamo che provvedimenti combinati di amnistia ed indulto siano allo stato attuale di urgente necessità ad una riforma strutturale della giustizia atta a riportare il nostro Paese nell’alveo della propria legalità costituzionale e del diritto internazionale. Anche nel Partito Democratico, con una presa di posizione di Debora Serracchiani, potrebbe riaprire la possibilità di far entrare nell'agenda politica del Paese la possibilità di adottare tali misure.