Sergio Bolzonello, vicepresidente della Regione Friuli Venezia Giulia, ha promesso l'impegno per un nuovo piano di sviluppo industriale per le imprese al convegno "Reagire alla crisi, un nuovo rapporto con gli istituti di credito e gli strumento per crescere".
La difficoltà per le imprese medie e piccole è oggi l'accesso al credito da parte delle banche unito alle impossibilità di riscossione dei pagamenti per le commesse in tempi certi a causa dell'innefficienza della giustizia civile in Italia. Servono subito interventi urgenti per porre soluzione a questi due problemi.
Fuori i partiti dalle banche
Vanno subito espulsi i partiti dalle banche eliminando la presenza dei politici nominati nelle fondazioni bancarie. Le Fondazioni bancarie che detengono “per legge” significative quote azionarie di importanti istituti di credito e ne influenzano la “governance”, sono espressione di realtà territoriali, e i vertici sono determinati dalle scelte degli Enti Locali. Chi è a conoscenza che i principali azionisti delle nostre banche, le fondazioni attraverso i partiti , gestiscono i soldi di cittadini che mai hanno scelto di consegnarglieli? Va rimosso, come proposto da Valerio Federico esponente dei radicali italiani, "il conflitto d’interessi tra l’esercizio dell’attività economica e finanziaria e coloro che sono chiamati dai cittadini a svolgere un ruolo politico di guida e di governo del paese". In questo modo sarà possibile ristabilire la competitività della nostra economia con la necessaria apertura del nostro sistema finanziario e, soprattutto, per una democrazia liberata dal soffocante intreccio tra le oligarchie economiche e politiche. Le banche tornino a concedere il credito alle imprese innovative e non a quelle amiche dei politici.
Riforma dl processo civile
Il processo civile ordinario risulta essere il sistema più lento in assoluto in Europa (80% in più di durata): nove anni e mezzo di durata rispetto alla media europea di cinque anni e mezzo.
L’anomala lunghezza dei processi, causata dalla congestione del settore, produce a sua volta una domanda “patologica” di giustizia, alimentata non tanto dall’esigenza di risolvere una questione giuridica incerta, ma da altre considerazioni di carattere opportunistico: per un operatore palesemente in torto può infatti essere più conveniente affrontare un giudizio dai tempi incerti, piuttosto che ottemperare alle richieste della parte lesa in tempi certi e rapidi.
La lentezza delle cause civili introduce condizioni di inefficienza assimilabili a barriere in entrata che compromettono l’equilibrio complessivo del sistema economico.
Sará disponibile il partito democratico di Matteo Renzi a confrontarsi con i radicali su queste proposte per assicurare alle imprese una possibile via di uscita dalla crisi?