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Radicali friulani contro Lega e An: «Sugli immigrati deriva integralista»

Testo: 

Lo aveva già detto Mario Puiatti durante la manifestazione pro Israele nell’auditorium della Regione: no all’idea di una Pordenone cristiana come affermazione di predominio religioso. Lo ripete, nei commenti del giorno dopo, Stefano Santarossa, dei Radicali friulani, per il quale deve prevalere il principio di «una Pordenone città laica dove ognuno possa professare la propria religione nel rispetto della Costituzione».
Secondo Santarossa, per il quale «se da un lato Israele è l’unico Paese democratico in Medio Oriente, dall’altro l’attuale politica delle armi rischia di alimentare l’odio dei fondamentalismi religiosi», il dibattito succesivo alla fiaccolata «è stato un crescendo di posizioni integraliste, a partire dal grido del candidato alle provinciali Enzo Bortolotti “Pordenone cristiana, mai musulmana”. C’è stata la rincorsa all’uso di slogan contro gli immigrati rivolta dalla platea leghista e di Azione Giovani, da ieri diventata inconsapevolmente filoisraeliana. Ormai il sindaco di Azzano Decimo ha scalzato i generalissimi Mario Borghezio e Obelix Boso tra i capi dei rangers padani ed è lanciatissimo nel correre per la poltrona di presidente della Provincia con il programma di vedere nei prossimi anni a Pordenone i militanti in camicia verde d’ordinanza chiamati a vigilare sui confini di Pordenone, Provincia autonoma. Rispetto a queste posizioni – conclude Santarossa – non posso che rimarcare la paura per il progetto di una “Pordenone cristiana”».

Data: 
Lunedì, 19 January, 2009
Autore: 
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Fonte: 
MESSAGGERO VENETO - Pordenone
Stampa e regime: 
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Commenti

Anche se questo non diminuisce il mio entusiasmo e la mia gioia per la riuscita della meravigliosa manifestazione di sabato, non posso che associarmi a ciò che hanno detto Puiatti e Santarossa. La barbarie integralista islamica - soprattutto quella che stiamo importando - la sinistra estrema italiana che la fiancheggia e la rivoltante incertezza del PD vanno combattute non in nome del cristianesimo, ma della laicità dello Stato. Questo gli amici leghisti continuano a non capirlo, dimenticandosi, tra l'altro, che la Chiesa, verso Hamas e Al Qaeda, si sta comportando in un modo decisamente vigliacco. Per cui è dovere categorico per i Radicali che sono rimasti nel Centrodestra tenere ferma la barra della laicità.

Dai brani riportati dalla stampa locale, non pare fosse una manifestazione pro Israele, piuttosto anti islamica o musulmana, oppure pro templari.
Mi pare che i soli radicali italiani, al solito, si siano differenziati in un coacervo di presenze simili e in generale abbiano proposte per la risoluzione del conflitto in corso. L'intervento di Puiatti è stato esemplare, anche se ad ascoltare in platea erano le pance delle persone, più che le teste. Comunque, ben hanno fatto a partecipare "i nostri" e a differenziarsi dal gruppo ultrà che li circondava.

Essendo di Udine non mi è stato purtroppo possibile procurarmi le edizioni del Messaggero e del Gazzettino di PN dei giorni dopo (se poteste aiutarmi ve ne sarei grato). Comunque, mi pare veramente riduttivo (e, se permettete, in malafede) considerare la manifestazione di sabato come "anti-islamica" o "templare" e basta. Questi giornalisti sembra che abbiano visto solo la gaffe di Bortolotti e la risposta del "terrorizzato" Puiatti. Evidentemente non hanno sentito gli altri interventi. Non hanno visto la bandiera palestinese sulla stessa asta di quella israeliana (cosa MAI vista in nessuna manifestazione pacifista!!!). Non hanno visto i membri di Italia-Israele e i simpatizzanti - me compreso - cantare l'Hatikvah a sostegno di Israele, senza ostilità verso i suoi nemici. Non si sono accorti che nessuno del corteo ha usato violenza verbale o fisica. Che abbiano visto solo quello che volevano vedere?

Gli articoli li leggi sul sito.
Io non metto in dubbio la genuinità della tua partecipazione alla manifestazione. Ma visto che conosco politicamente i vari personaggi che hanno presenziato, non credo che gli articoli devino di molto dalla realtà.
Riguardo alla violenza, in queste manifestazioni è importante che non ci sia. Ed è bene che non ve ne sia stata, e tutto sommato non avrei mai pensato che ce ne sarebbe stata. Io stigmatizzo le prese di posizioni da templari, che divaricano ancora di più le distanze, in una regione in cui non ci sono tensioni particolari tra gruppi religiosi o razziali. La preoccupazione è che certi atteggiamenti da crociati portino in altra direzione.

Grazie dell'indicazione. Però, se gli articoli di cui stiamo parlando li hai pubblicati tutti sul sito, non vedo questo grande giudizio negativo sul risultato complessivo della manifestazione (specialmente se paragonato all'orrore delle manifestazioni di segno opposto a PN ed UD). Sul conto dei politici di PN non entro per ovvi motivi.

Anche se, consentitemelo, non mi pare il caso di mettere sullo stesso piano di pericolosità i cattolici di PN e le frange di immigrati che in una città occidentale hanno vomitato così tanto odio. Non ho mai visto un prete o un vescovo, qua in Italia, augurarsi la distruzione di Israele o cristiani che hanno bruciato bandiere con la Stella di David.

Se intendi la pericolosità del singolo fenomeno nei confronti della società civile, hai ragione, non è la stessa. L'odio nelle fila delle comunità di migranti di religione musulmana ha un grado più elevato rispetto a quello dei cattolici.

Se però allarghi la visuale e ti chiedi il perchè di così tanto odio, il problema cambia. Se pensi che quel livello d'odio si nutre ed è in parte generato dal corrispettivo locale, capisci che gli aspetti sono interlacciati e quindi due volti di un unico fenomeno.

Di qui, parlare nei termini di "uno è più pericoloso dell'altro" ha un'importanza relativa. Domandiamoci come quel "poco odio" alimenta quel "tanto odio". Solo in questi termini si può comprendere la vera pericolosità del razzismo, che genera altro razzismo. Perchè l'esclusione genera sempre chiusura ed esasperazione.

Se poi consideriamo che le divisioni di cui parliamo sono di tipo identitario, il conseguente conflitto diviene "totale", poichè coinvolge tutta l'esistenza del singolo (e non solo "a me piace la carne di maiale/la carne di maiale è impura).

Sulla questione di Israele non mi addentro. Occorrerebbe troppo tempo. Dico solo che mi sarebbe piaciuto vedere una manifestazione contro la violenza e contro la guerra come mezzo di risoluzione dei conflitti. Insomma, una massa critica capace di esulare dal fenomeno tifoseria. Manifestazioni di questo tipo sono espressione dello stesso male che perpetua il conflitto israelo palestinese. 

E' stato solo uno spot elettorale. E credo che RadicaliFriulani avrebbe dovuto denunciarlo. Io mi sveglio però sempre troppo tardi, scusate.

Francesco

Sì, intendevo parlare di società civile.

Sul fatto che l'antioccidentalismo di molti immigrati e il razzismo di molti dei nostri si autoalimentino sono d'accordissimo.

Ripeto, però, che ridurre la manifestazione di sabato alla gaffe di Bortolotti è per me sbagliatissimo. Io e gli amici che ho portato NON siamo razzisti. Se gli ex del MSI si sono convertiti alla causa di Israele, non c'è nessuna legge che lo vieti, come non c'è nessuna legge che vieti l'adesione dell'ex comunista Veltroni all'amerikano Obama. sabato non c'è stata, durante il corteo, nessuna manifestazione di violenza. Sabato ci sono stati altri interventi oltre a quelli di Bortolotti e di Puiatti. Possibile che non ce ne siamo accorti?

Se la manifestazione di sabato è stata uno spot elettorale, una eventuale denuncia da parte radicale sarebbe anch'essa uno spot elettorale, dal momento che i Radicali, a quanto mi risulta, a PN sono nel PD.

Ma perché poni la questione su un piano da tifoseria? Perché non possiamo fare un ragionamento che vada al dilà dello schema "ma loro sono più brutti"?

PS: scrivere che i Radicali a Pordenone "sono nel PD" è iperbolico. :-)

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