Il sondaggio Swg diffuso il 3 gennaio dalla stampa locale sulle intenzioni di voto sulle elezioni provinciali a Pordenone previste nella prossima primavera è palesamente lesivo nei nostri confronti in quanto ha cancellato completamente la lista radicale tra le possibili opzioni di voto suggerite agli intervistati.
Si chiede pertanto alle testate di informare i cittadini sul fatto che i risultati di tale sondaggio risultano parziali e comunque fondati su liste e candidati ancora incerti. L'operazione in corso punta ad orientare il voto verso candidati e liste date per vincenti, ovvero verso candidati e liste date per sconfitte. Di fatto il sondaggio riporta 16 formazioni politiche, tra cui molte attualmente non rappresentate in Parlamento, e cancella invece la presenza dei radicali.
Il relegare i radicali nel pubblico oblio risponde al tentativo di una classe politica tendente ad autoconservarsi, un panorama politico dove la classe dirigente tende solo a conservare le proprie posizione. In questo destra e sinistra sono indistinguibili, capaci solo a sorreggersi a vicenda, in una falsa competizione dove l'obbiettivo ultimo è la spartizione partitocratica. E la Provincia è un trampolino di lancio per decine di posti nelle società a controllo politico.
Im primavera siamo chiamati a eleggere chi amministrerà la Provincia di Pordenone. Ma una volta eletti, cosa sappiamo di quello che fanno? Cosa sappiamo di quello che viene deciso in un consiglio provinciale?
Eppure si tratta di decisioni che riguardano la nostra vita. Per questo come primo punto di programma per le elezioni provinciali proponiamo di costruire sistemi di informazione che rendano tutti gli eletti conoscibili e valutabili, sulla base dei loro comportamenti, assicurando trasparenza ed effettiva possibilità di partecipazione. Una vera è propria anagrafe pubblica degli eletti, dove sia possibile tutelare correttezza e trasparenza amministrativa, verificare l'assenza di conflitti d’interessi negli atti e nei comportamenti dei singoli amministratori e garantire il potenziamento delle capacità di controllo dei cittadini sulle sue attività.
Commenti
Fatto bene
Sottoscrivo il comunicato di Stefano.
Ci siamo anche noi...forse....
Chi fa i sondaggi vede, giustamente, i radicali inglobati dentro il PD e quindi fa la somma tanto che io, al loro posto, farei la medesima cosa, a meno che Pannella, da Roma, non dia ordini diversi e allora tutto cambia, ma solo in quel caso, altrimenti Radicali=PD, e ciccia, a meno che non si voglia discutere di aria fritta o, come dice il buon Tiziano, che aspetto che si decida pure lui di andare su Facebook, di fuffa e allora, pure qua, la cosa cambia prospettiva...
Daniele