«Le questioni di politica ambientale ed energetica, dopo le minacce dei giorni scorsi, non possono più essere sottovalutate in chiave di progetto politico del futuro territorio provinciale», è quanto sostiene Gianfranco Leonarduzzi dei Radicali italiani-La rosa nel pugno.
«Con uno scenario futuro che parla di raddoppio del fabbisogno di gas in Italia, e di conseguenza anche la nostra regione, siamo troppo condizionati dalla presenza di pochi operatori e dalla struttura fisica delle reti di importazione troppo voincolate alle direttrici tradizionali. Non basta aumentare la capacità di trasporto o l’interconnessione con altri paesi dov’è consentita di centrali nucleari, come la Slovenia, si tratta di fare un passo oltre, e cioè emanciparsi dalla dipendenza di un nucleo ristretto di paesi fornitori», conclude Leonarduzzi.
Commenti
grande problema...ma difficile soluzione..
L'importanza del tema posto da Gianfranco è senz'altro di forte e dirompente attualità, ma resta un problema...come emanciparsi dalla dipendenza dei pochi paesi fornitori? Il fatto che i maggiori giacimenti di gas sono presenti in paesi a rischio come Russia ed Algeria, e i giacimenti petroliferi in grosse aree a rischio come il Medio Oriente e l'America Latina non è un dato sul quale si può, purtroppo, intervenire. Anche le fonti energetiche alternative (energia eolica e solare) non sono sufficienti neanche a coprire il 20% del bisogno energetico nazionale, cosicchè il problema è veramente di difficile soluzione. Certamente...fa un pò ridere il fatto che spendiamo miliardi di euro per acquistare energia in Francia e in Slovenia prodotta da centrali nucleari, mentre da noi è un tabù assoluto solo il voler porre anche questo tema all'interno del dibattito energetico.